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La muffa grigia, o Botrytis cinerea rappresenta una malattia fungina molto diffusa, patogena su tantissime specie vegetali, sia ornamentali che orticole e frutticole.

Oltre ai sintomi, molto semplici da riconoscere, rappresentati appunto, come dice la sua definizione, dalla presenza di una muffa grigiastra su diversi organi della pianta: foglie, stelo, fiori e frutti, è caratterizzata dalla capacità di sopravvivere e soprattutto diffondersi anche in situazioni di temperature più basse rispetto ad altri funghi patogeni.

Le condizioni ottimali di sviluppo, infatti, oltre all’elevata umidità relativa, comune alla maggior parte delle malattie fungine, sono rappresentate da un ampio intervallo di temperature, che va dai 5°C ai 30°C.

Un altro fattore predisponente, che facilita la comparsa e conseguente diffusione è l’abbondanza o eccesso di concimazione azotata, fattore quest’ultimo, predisponente per molte malattie fungine, che rende i tessuti fogliari più deboli, sottili e, di conseguenza più facilmente sensibili ad attacchi da parte di patogeni.

In coltivazione la fase più delicata coincide con il periodo di trapianto delle giovani piante.

Un altro fattore che rende difficile e particolarmente insidioso un attacco da parte di Botrytis cinerea è la capacità di alternare fasi patogene, parassitarie, in cui, cioè, c’è bisogno di piante vive, di cellule vegetali vitali, a fasi saprofitarie, in cui il fungo è in grado di vivere anche sui residui vegetali.

È importante osservare i sintomi prima descritti, di semplice riconoscimento, fin dalla loro comparsa; se, infatti, la comparsa dei sintomi viene rilevata solo in una fase di fiore o di frutto risulta più difficile la sua difesa e molto spesso significa che non siamo stati attenti nell’osservare i primi sintomi con tempestività, su steli, foglie e fusticini.

Le azioni di prevenzione sono fondamentali e possono riguardare sia la fase di coltivazione che quella di piante in vaso o in orto e giardini privati. Una prima semplice azione di prevenzione è l’adeguata spaziatura tra le piante, che favorisce un corretto arieggiamento, evitando elevati valori di umidità relativa. Un altro fattore che ci permette di intervenire precocemente è l’attenta osservazione delle piante: il riconoscimento dei primissimi sintomi è infatti fondamentale.

Oltre a questi comportamenti, come già detto, la corretta concimazione, evitando gli eccessi, soprattutto nei concimi azotati, così come gli eccessi di bagnatura, che predispongono ai ristagni idrici. A questo proposito è sempre consigliabile la bagnatura, o annaffiatura durante la mattina, per permettere una sufficiente asciugatura durante la giornata.

Senza citare in questa sede i prodotti a base di principi attivi chimici, le cui registrazioni sono spesso oggetto di continuo aggiornamento, un’informazione che ritengo possa essere utile è la possibilità di agire biologicamente. È infatti possibile utilizzare prodotti, regolarmente registrati su alcune colture, che contengono il batterio Bacillus amyloliquefaciens, un microorganismo efficace nel contenere Botrytis cinerea e altri patogeni fungini, anche agenti di malattie radicali e del colletto.